Il green pass visto con gli occhi dei bambini
La storia che vi racconto oggi è tratta dall'ordinaria o forse straordinaria normalità di un asilo.
Un bambino A che chiameremo Antonino, durante il gioco libero, si rivolge ai suoi amici così:"Voi non potete salire sullo scivolo perché non avete il green pass!”, facendo contemporaneamente barriera allo scivolo.
Allora i due bambini imperterriti riprovano a salire sullo scivolo,ma lui insiste di nuovo bloccandoli: “Nooo…voi non poteteeeee, non avete il green paaaass!”.
Osservo la scena in silenzio ed evito di esprimere le emozioni attraverso le espressioni facciali.
Mi pongo a pochi metri di distanza.Non faccio nulla e staziono nello spazio circostante con una posizione incuriosita nel voler assistere all' evolversi della dinamica.
Dopo qualche tentativo i due bambini corrono da me,che nel frattempo provo a gestire da adulta consapevole e responsabile le loro emozioni e la frustrazione.
"-MAESTRA,esordisce il più piccolo,(che chiameremo Paolino)
Ma LUI DICE CHE NOI NON POSSIAMO ANDARE SULLO SCIVOLO PERCHÉ NON ABBIAMO IL "Drink past"
Nonostante io avessi assistito a tutta la scena, chiedo al bimbo di calmarsi ,e con lentezza di spiegarmi l' accaduto. Nel frattempo mi metto alla sua altezza ,per comunicargli che " accolgo il suo disagio".
Paolino,a piccoli singhiozzi, mi riferisce dettagliatamente e lacrimosamente ciò che ha vissuto.
So che i bambini agiscono per imitazione,che tendono a ripetere le frasi che in casa ascoltano con più frequenza, giustifico anche il tono di Antonino che indubbiamente sta imitano un adulto, so che quella è una frase innocente.
La mia razionalità sa che il bambino riporta nel gioco i suoi vissuti, sa che soprattutto a questa età ( 4 anni) i bambini hanno un cervello plastico e assorbono gli input e gli stimoli negativi o positivi dell’ambiente circostante e li agiscono nei giochi di ruolo.
Ma in questo frangente sono l' adulto di riferimento e devo gestire la rabbia, la delusione, la frustrazione del bambino.
Continuo a chiedergli di respirare insieme a me nel tentativo di " calmarci entrambi".
Nel frattempo anche Giovannino ,l" altro bambino senza "Drink past" viene da me e sconvolto mi dice:" -Maestra io ci ho provato a dirgli che domani porterò anch' io il Drink pass,ma non sono riuscito proprio ... “Ma -maestraaaa…lui dice che non possiamo salire proprio sullo scivolo!!”
Devo trovare in fretta la soluzione.
"-Avete chiesto di spiegare a Giovannino cosa è il Drink pass?", chiedo.
"Si maestra- rispondono i fratelli senza green pass-ma non possiamo!"
“Come mai non potete?”
“Eh perché lui dice che non abbiamo il “Drink past”!”
Decido quindi di prendere i due bambini per mano e di andare da Antonino, vicino allo scivolo.
Li prendo in braccio e uno alla volta li pongo sullo scivolo ,e loro sono tutti felici di aver fatto una " scivolata" anche senza Drink past.
Allora Antonino mi guarda con le mani aperte e, quasi a discolparsi, mi dice :"“Maestra...
ma io non volevo ...stavo solo giocando al green pass, non è che non li voglio” ...era solo un gioco"..
Io so bene che non c’è l’intento di escludere, so bene che il piccolo Antonino ha solo bisogno di un adulto responsabile e intenzionale che gli spieghi con linguaggio " bambinese" che il green pass non è richiesto per essere bambini felici e spensierati"
E, per assicurarmi che non accada più quella situazione,raduno i bambini e chiedo proprio ad Antonino di spiegare ai suoi compagni cosa è il green pass.
Antonino nella sua tenerezza racconta.
" Maestra il green pass è un disegno tutto nero,la mia mamma lo ha sul cellulare e lo fa vedere tutte le volte che deve entrare in un posto. La mia mamma lo fa vedere col telefono quando va nei posti e allora la fanno passare”.
“E tu come ti senti quando la fanno passare?”
“Eh bene perché ci fanno entrare..”
Ma quando lo chiedono a mamma cosa senti nel cuoricino?
:" maestra ho paura che mamma possa aver scordato il telefono da un altra parte o che sia scarico"
“E senti Antonino,nel gioco del green pass ,tu sei quello che controlla?
"Si si ma per finta!!", risponde.
"Certo per finta" ! Gli rispondo con un sorriso, tranquillizzandolo,
"Ma quando fai per finta quello che controlla come ti senti?”
Antonino :“Eh che per finta io ho detto che non hanno il green pass e quindi se non ce l’hai non puoi salire sullo scivolo…”
Io : “E loro cosa ti hanno detto?”
Antonino:“Eh che volevano salire lo stesso ma non li ho fatti passare e poi sono venuti da te”.
Io:-“Quindi come ci sono rimasti perché non potevano salire?”
“Si”-interviene l’altro bimbo- “perché maestra lui si è messo davanti alla scaletta e non ci faceva passare!!”
“Ma era per fintaaaaaa…”, risponde Antonino!
Riprendo il discorso in mano io :-“Lo so che era per finta, lo so che stavi giocando, ma quando ci accorgiamo che il nostro gioco fa rimanere male qualcuno fino a farlo piangere, allora dobbiamo fermarci.”
Interviene un’altra bambina,Anita: “ Maestra io lo so perché!Perché è di tutti lo scivolo, è vero maestra?”
Allora guardo i due senza Drink pass ..che sono ormai tranquilli e rassicurati dal fatto che sullo scivolo potranno andarci ancora e rispondo.
Io:"-“Si, è di tutti!! Anche Antonino lo sa che lo scivolo è di tutti.Vi propongo un accordo possiamo decidere tutti insieme che a scuola non c’è bisogno del green pass per divertirsi o per fare giochi stradivertenti, neanche per finta.Lo scivolo è di tutti, come tutti i giochi della scuola.Cosa ne pensi Antonino? Se d' accordo con noi?
Antonino prende per mano i suoi due amici e monta sullo scivolo dicendo: “-Andiamo dai, facciamo che questo era il vascello dei pirati!
E i nostri figli hanno bisogno di tornare a vivere in quel tempo meraviglioso chiamato INFANZIA
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